Prima o poi ognuno di voi avrà questa richiesta da qualche vostro giocatore.
"Posso colpire l'avversario alla testa? (O agli occhi o a qualsiasi altra parte del corpo)?"
È una domanda insidiosa in quanto un colpo mirato, se riuscito, può cambiare repentinamente il corso di un combattimento o della stessa avventura.
Inoltre le regole delle edizioni di D&D, almeno quelle base (non considerando quelle opzionali), non coprono questo aspetto.
La meccanica di combattimento di D&D prevede l'erosione della resistenza di personaggi e avversari, resa idealmente dagli hp, e non è strutturata per gestire colpi mirati.
Bisogna quindi utilizzare una delle caratteristiche del Buon Dungeon Master, quella del game designer.
Personalmente non amo i colpi mirati e adotto questa Regola del Buon Dungeon Master
Se il colpo mirato è chiesto per sbarazzarsi in modo molto facile di un avversario, allora non ha effetto.
In due occasioni sono propenso a concedere un colpo mirato e uso delle house rule (D&D 5th edition):
- Quando serve per far cadere un oggetto dalle mani di qualcuno (oggetto magico, scatola dell'autodistruzione, etc..): in questo caso considero il target come coperto per 3/4, fornendogli un bonus +5 alla AC.
- Quando è necessario colpire un qualcosa di particolare (ad esempio la mela di Guglielmo Tell, il pulsante di chiusura di una porta, etc..): in questo caso l'attaccante attacca con svantaggio.
Come tutte le house rule, sono opinabili e contestabili.
Hanno però il vantaggio di essere semplici, rapide e intuitive.
A presto.
Il DM.
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