venerdì 19 agosto 2016

Review: Death Masks

In questo blog ho già espresso cosa penso di Ed Greenwood come scrittore.

Ho iniziato a leggere il suo ultimo libro, Death Masks, spinto più che altro dalla voglia di carpire nuove notizie sui Forgotten Realms della 5°edizione di D&D.

Sono rimasto soddisfatto.

Non solo perché ho effettivamente ottenuto delle informazioni che volevo, ma anche perché è di gran lunga il miglior libro di Greenwood.

Di seguito ci saranno alcuni (piccoli) spoiler, quindi smettete di leggere se non volete.

Cosa mi è piaciuto

Trama avvincente: qualcuno sta uccidendo i Masked Lord di Waterdeep, e l'Open Lord Laeral Silverhand deve scoprire assassini e mandanti e fermarli prima che sia troppo tardi. Fino a 2/3 del libro rimane difficile da capire chi sia veramente dietro a questa catena di omicidi, contrariamente agli altri libri di Greenwood dove è subito chiaro chi sono i cattivi.

Ottimo approfondimento psicologico di Laeral: una maga rimasta sola negli affetti e sola nella gestione del potere che si confida delle voci nella trama della magia.

Stessa cosa per Vajra, l'attuale Blackstaff: una maga che deve quotidianamente ritagliarsi la propria credibilità confrontandosi contro l'ombra di un mago (Khelben) di cui lei non potrà mai eguagliare le gesta e i poteri.

Mirt: di solito è uno sbruffone pieno di boria, cinismo e oggetti magici. Qui riesce invece a starmi molto simpatico.

La trama inoltre contiene riferimenti a tutte le avventure pubblicate per la 5°edizione.

Questi collegamenti mi sono piaciuti perché oltre ad aiutarmi temporalmente, mi hanno fatto apprezzare di più le avventure come "vive" all'interno di un mondo altrettanto vivo.

Le avventure sono tutte citate:

da Rise of Tiamat (capiamo perché Dagult Neverember non è più Open Lord) a Prince of the Apocalypse (più volte vengono citati avvoltoi giganti cavalcati da strani personaggi nella valle del Dessarin) a Storm King's Thunder (che ci farà a Waterdeep una nave volante dei Cloud Giant?).

Addirittura ci sono riferimenti a voci di problemi provenienti dall'Underdark (Out of the Abyss) ed è facile intuire anche un collegamento con Curse of Strahd (Quale? Qui troverete la risposta).

Sulla base di questo possiamo dire che cronologicamente:

Hoard of the Dragon Queen e Rise of Tiamat sono le prime avventure.

Princes of the Apocalypse, Out of the Abyss e Storm King's Thunder sono grosso modo contemporanee.

Curse of Strahd, pur se su un altro piano, temporalmente almeno inizia prima di queste ultime 3.

Cosa non mi è piaciuto

Laeral, per essere una Chosen di Mystra e un'Arcimaga di circa 800 anni appare dai poteri troppo deboli. Le giustificazioni portate nel libro ("Mystra ci impedisce di usare molti dei nostri poteri") non reggono.

Stessa cosa per Elminster. A parziale giustificazione posso apportare il fatto che questi personaggi senza limitazioni chiuderebbero la questione in 10 pagine.

Nel finale Greenwood non resiste e sbraca come solo lui sa fare in un crescendo di follia e sboronaggine che, come sempre, finiscono per dar fastidio anche a me che pure apprezzo abbastanza l'high magic.

In definitiva

Un libro valido.

Ore piacevoli di lettura e anche spunti per le vostre prossime avventure.

A presto.

Il DM.

Nessun commento:

Posta un commento